Corsi di Formazione/Patentino per la conduzione di macchine agricole ed industriali

Date Created: Jun 12, 2015
Corsi di Formazione/Patentino per la conduzione di macchine agricole ed industriali

Da oltre 30 la ditta F.lli Sulpizio è un punto di riferimento nella provincia di Chieti e Pescara in termini di qualità efficienza e convenienza.

In ottemperanza delle nuove regolamentazioni in termini di sicurezza, oltre alla costruzione di telai ROPS, presso la F.lli Sulpizio puoi prenotare il tuo corso di formazione/patentino per la conduzione di macchine agricole, conduzione macchina industriali, carichi sospesi ed anche gru mobili.

Chiamaci per qualunque tua richiesta!  

Riportiamo quanto riportato dalla federazione di riferimento FEDERUNACOMA (Federazione Nazionale Costruttori Macchine per l’Agricoltura) (http://www.federunacoma.it/it/informati/patentino_macchine_agricole.php)

“Patentino” per macchine agricole e movimento terra

In vigore dal 12 marzo 2013  l’Accordo tra Governo e Regioni (http://www.quotidianosicurezza.it/formazione/provvedimenti/accordo-stato-regioni-abilitazione-e-formazione-uso-attrezzature-in-gu.htm) – pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 60 del 12 marzo 2012 – che istituisce una specifica abilitazione (Patentino) per gli utilizzatori dei mezzi meccanici siano essi lavoratori autonomi o dipendenti, in linea con quanto sancito dal Testo Unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro (art. 73 comma 4 e 5 D.Lgs 81/08).

In sintesi (aggiornamento marzo 2016):

Soggetti obbligati a conseguire la specifica abilitazione                                                              In base alle attuali disposizioni normative, sono obbligati a conseguire la specifica abilitazione solamente i lavoratori professionalmente addetti al settore agricolo/edile ( ovvero datori di lavoto, lavoratori autonomi, collaboratori familiari appartenenti a una impresa familiare). Pertanto un hobbista del settore ( e' il caso ad esempio di un cittadinoi che possiede un terreno agricolo e che si diletta nel tempo libero alla lavorazione del terreno, ma senza ricavarne profitto bensi' limitandosi semplicemente all'autoconsumo) NON ha alcun obbligo per legge di conseguire la specifica abilitazione. Per gli hobbisti del settore, infatti, l'abilitazione e' solamente consigliata per via dei contenuti che esso trasmette.

Le attrezzature di lavoro                                                                                                                     I mezzi meccanici per il cui utilizzo è previsto il patentino sono i trattori agricoli e forestali gommati e cingolati (compresi trattori con pianale di carico), i sollevatori telescopici, i carri raccolta frutta e alcune tipologie di macchine movimento terra (escavatori idraulici e a fune, pale caricatrici frontali, terne, autoribaltabili a cingoli e pompe per calcestruzzo). 

È opportuno precisare che per macchine agricole si intende tutte le attrezzature di lavoro citate nell’Accordo 22 febbraio 2012 che hanno un utilizzo in ambito agricolo e forestale; ciò significa che una macchina tipicamente movimento terra che viene utilizzata in ambito agricolo (ad esempio un wheel loader)  è da definirsi ai fini del presente provvedimento come una macchina agricola e pertanto l’operatore che la utilizza dovrà attenersi alle date per operatori che utilizzano le macchine nell’ambito del settore AGRICOLO.

Il corso di formazione 
Per i lavoratori è prevista la frequentazione di un “corso di formazione” tecnico-pratico completo, e una prova di verifica finale, il cui esito positivo consentirà il rilascio di un attestato di abilitazione. Il conseguimento della regolare patente di guida, rilasciata ai sensi del D.Lgs 30 aprile 1992 (Codice della Strada), non assolve il lavoratore dall’obbligo di conseguire lo specifico patentino, in quanto, mentre la patente di guida riguarda aspetti legati alla circolazione stradale, il patentino si riferisce alle norme specifiche e ai corretti comportamenti nella conduzione dei mezzi meccanici nel luogo di lavoro.

Le date di entrata in vigore 
Operatori che utilizzano le macchine nell’ambito del settore EDILE (e operatori che lavorano in aziende metalmeccaniche e che conducono macchine citate nell'Accordo per dimostrazioni, prove in campo ecc.)

  • i lavoratori autonomi/subordinati che sono stati incaricati a utilizzare per la prima volta a partire dal 12 marzo 2013 le attrezzature di lavoro citate nell’Accordo e non hanno formazione pregressa (neofiti), sono obbligati a conseguire da subito (ossia prima del conferimento dell’incarico) il corso completo per l’abilitazione professionale;
  • i lavoratori autonomi/subordinati che alla data del 12 marzo 2013 utilizzano già una attrezzatura (di cui all’Accordo)  e non hanno formazione pregressa, devono effettuare il corso completo per l’ abilitazione professionale entro 24 mesi dalla data di entra in vigore dell’Accordo (ossia entro il 12 marzo 2015);
  • i lavoratori autonomi/subordinati  che alla data del 12 marzo 2013 hanno formazione pregressa con frequentazione del corso di cui al punto 9.1 lettera a) dell’Accordo, sono soggetti alla frequentazione del corso di aggiornamento (numero di ore ridotte rispetto al corso completo) entro 5 anni dalla data di entrata in vigore dell’ Accordo (quindi entro il 12 marzo 2018 – circ. MinLavoro del 10-6-2013). Il corso di aggiornamento avra' validita' pari a 5 anni;
  • i lavoratori autonomi/subordinati  che alla data del 12 marzo 2013 hanno formazione pregressa con frequentazione del corso di cui al punto 9.1 lettera b) e c) dell’Accordo 22 febbraio 2012, sono soggetti al corso di aggiornamento (numero di ore ridotte rispetto al corso completo) entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore dell’Accordo (quindi entro il 12 marzo 2015). Il corso di aggiornamento avra' validita' pari a 5 anni. I lavoratori che entro il 12 marzo 2015 NON hanno effettuato tale corso di aggiornamento, dovranno effettuare il corso completo per l'abilitazione professionale.

Operatori che utilizzano le macchine nell’ambito del settore AGRICOLO

  • i lavoratori autonomi/subordinati che sono incaricati a utilizzare per la prima volta a partire dal 31 dicembre 2015 le attrezzature di lavoro citate nell’Accordo e che non hanno formazione pregressa o esperienza documentata (neofiti), sono obbligati a conseguire da subito (ossia prima del conferimento dell’incarico) il corso completo per l’ abilitazione professionale;
  • i lavoratori autonomi/subordinati che alla data del 31 dicembre 2015 utilizzano  già  una attrezzatura (di cui all’Accordo), ma non riescono a dimostrare una esperienza pregressa almeno pari a 2 anni o non hanno formazione pregressa, devono effettuare il corso completo di abilitazione professionale entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore dell’Accordo (ossia entro il 31 dicembre 2017);
  • i lavoratori autonomi/subordinati  che alla data del 31 dicembre 2015 hanno esperienza pregressa documentata pari almeno a 2 anni (l'esperienza deve riferirsi a un periodo di tempo NON antecedente a 10 anni secondo quanto riportato nella circ. MinLavoro dell' 11 marco 2013), sono soggetti al corso di aggiornamento (numero di ore ridotte rispetto al corso completo) entro 5 anni  dalla data di pubblicazione dell’Accordo 22 febbraio 2012 (ossia entro il 13 marzo 2017 secondo quanto  riportato nella circ. MinLavoro del 24 dicembre 2013, anche se formalmente sarebbe  12 marzo 2017);
  • i lavoratori autonomi/subordinati  che alla data del 31 dicembre 2015 hanno formazione pregressa con frequentazione del corso di cui al punto 9.1 lettera a) dell’Accordo, sono soggetti al corso di aggiornamento (numero di ore ridotte rispetto al corso completo) entro 5 anni dalla data di entrata in vigore dell’ Accordo (quindi entro il 22 marzo 2020 – circ. MinLavoro del 10 giugno 2013). il corso di aggiornamento avra' validita' pari a 5 anni;
  • i lavoratori autonomi/subordinati  che alla data del 31 dicembre 2015 hanno formazione pregressa con frequentazione del corso di cui al punto 9.1 lettera b) e c) dell’Accordo, sono soggetti al corso di aggiornamento (numero di ore ridotte rispetto al corso completo) entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore dell’Accordo (quindi entro il 31 dicembre 2017).Il corso di aggiornamento avra' validita' pari a 5 anni. I lavoratori che entro il 31 dicembre 2017 NON hanno effettuato tale corso di aggiornamento, dovranno effettuare il corso completo per l'abilitazione professionale.

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150Commenti

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USTAWIENIE ANTENY SATELITARNEJ WARSZAWA

Wśród kablówek i usług światłowodowych cyfrowa telewizja satelitarna wyróżnia się mobilnością usług czyli możliwością przenoszenia dekodera i anteny w dowolne miejsce Warszawy lub województwa mazowieckiego bez żadnych dodatkowych kosztów jeśli samodzielnie potrafimy ustawić antenę satelitarną. Możemy też skorzystać z aplikacji mobilnych które oferowane są bezpłatnie przez operatorów Polsatu i Canal+, wystarczy telewizor z androidem lub laptop z przegladarką internetową i możemy oglądać swoje ulubione programy, które wykupiliśmy w pakiecie programowym zawierając umowę w salonie firmowym.

Dlaczego warto postawić na nowoczesny sprzęt satelitarny

Wiele osób nie zdaje sobie sprawy, jak bardzo technologia poszła do przodu w ciągu ostatniej dekady. Starsze anteny, zwłaszcza te sprzed 10-15 lat, często mają średnicę zaledwie 60-70 cm, co było wystarczające dla standardowego sygnału SD. Jednak do odbioru kanałów w rozdzielczości HD czy 4K, potrzebujemy nie tylko większej czaszy (nawet 80-90 cm), ale też nowoczesnego konwertera (LNB) z niższym współczynnikiem szumów. Dla porównania – stare modele miały współczynnik 0,5-0,7 dB, podczas gdy obecne oferują nawet 0,1 dB. To jak wymiana starego radia tranzystorowego na system Hi-Fi.

Jak wybrać idealną antenę?

Przed zakupem sprawdź kilka najważniejszych parametrów:

  • Średnicę czaszy – im większa, tym lepszy odbiór w trudnych warunkach (deszcz, śnieg).
  • Typ konwertera – uniwersalny, szerokopasmowy lub z funkcją SCR - Unicable.
  • Materiał z którego wykonana jest antena – aluminium jest lżejsze, ale stal lepiej znosi ekstremalne wiatry.
Warto też zwrócić uwagę na kompatybilność z posiadanym dekoderem – niektóre starsze dekodery mogą nie obsługiwać najnowszych standardów komunikacji jak np. Unicable SCR.

Krok po kroku: montaż i regulacja

Po zdemontowaniu starego zestawu, czas na przygotowanie podłoża. Jeśli musiałeś wywiercić nowe otwory pod uchwyt, użyj kołków rozporowych o średnicy M12 lub grubszych. W regionach narażonych na silne wiatry (np. nad morzem) zalecam dodatkowe wzmocnienie za pomocą chemicznych kotew montażowych.

Dlaczego smarowanie śrub to podstawa?

Nawet wysokiej jakości śruby ze stali nierdzewnej mogą korodować, jeśli nie zabezpieczysz gwintów. Użyj smaru silikonowego lub specjalnej pasty miedzianej – te preparaty nie tylko chronią przed rdzą, ale też ułatwiają późniejsze regulacje. Pamiętaj, że zacięta nakrętka to nie tylko problem z demontażem, ale też ryzyko uszkodzenia całej konstrukcji podczas próby użycia większej siły.

Miernik sygnału vs. dekoder – co wybrać?

Choć wskazówki na ekranie telewizora są pomocne, profesjonalny miernik ma kilka przewag:

  • Wykrywa sygnał z konkretnego transpondera (np. tego nadającego kanały 4K).
  • Pokazuje wartości w dBµV, co pozwala precyzyjnie ustawić antenę.
  • Ma czułość nawet do -30 dB, podczas gdy dekodery często "ucinają" pomiary przy -50 dB.
Jeśli jednak nie masz dostępu do miernika, w dekoderze znajdź opcję diagnostyka - pomiar sygnału i skup się na transponderze o najwyższej częstotliwości – jego sygnał jest najtrudniejszy do złapania, więc gdy go ustawisz, reszta powinna działać bez problemu.

Szczegóły, które mają wpływ na efekt końcowy

Podczas regulacji pamiętaj o: 1. Sprawdzeniu kąta elewacji za pomocą aplikacji satelitarnej (np. DishPointer) – podane 27-30 stopni może się różnić w zależności od lokalizacji.
2. Delikatnym dokręcaniu śrub – każdy półobrót nakrętki może zmienić pozycję czaszy nawet o 0,5 stopnia.
3. Testowaniu sygnału w różnych porach dnia – zakłócenia atmosferyczne lub drgania masztu mogą wpływać na stabilność.

Kiedy wezwać profesjonalistę? Sygnały ostrzegawcze

Choć samodzielny montaż jest możliwy, są sytuacje, gdy lepiej zadzwonić do specjalisty:

  • Gdy antena ma być zamontowana powyżej 3 metrów (wymagana jest profesjonalna drabina)
  • Jeśli na drodze sygnału stoją drzewa lub nowe budynki – ekspert obliczy alternatywną pozycję.
  • Gdy masz problem z tzw. przesłuchami (interferencje od innych urządzeń).
Koszt usługi instalacyjnej w Warszawie to zwykle 300-400 zł, ale w przypadku skomplikowanych montaży (np. na ścianie wentylowanej) cena może wzrosnąć do 600 zł.

Zabezpieczenia na przyszłość – rób stałe przeglądy swojej instalacji

Nawet najlepiej zamontowana antena wymaga sprawdzania stanu technicznego. Raz do roku: 1. Sprawdź stan kabla koncentrycznego – pęknięcia izolacji to prosta droga do zwarcia lub zalania wodą środka przewodu
2. Oczyszczaj czaszę ptasich odchodów (używaj miękkiej szczotki, by nie porysować powierzchni), ponieważ mogą niszczyć warstwę farby ochronnej i doprowadzić do rdzewienia anteny.
3. Nałóż świeżą warstwę smaru na śruby – zwłaszcza jeśli mieszkasz w rejonie o o dużych opadach śniegu lub deszczu.

Alternatywa dla satelity: czy warto przejść na streaming?

Choć satelita nadal króluje w jakości obrazu, coraz więcej osób łączy go z platformami VOD. Nowe dekodery (np. Cyfrowy Polsat 4K BOX) pozwalają integrować kanały satelitarne z Netflixem czy YouTube. To rozwiązanie dla tych, którzy chcą mieć wszystko w jednym miejscu, bez przełączania pilotów.

Wymiana anteny to nie tylko kwestia technologii, ale też bezpieczeństwa. Stara, skorodowana czasza to jak tykająca bomba zegarowa nad głową sąsiadów. Warto zainwestować w porządny sprzęt i… odrobinę cierpliwości podczas montażu. A jeśli czujesz, że to nie dla ciebie – zawsze możesz poszukać w okolicy sprawdzonego instalatora cyfra.tv ® z certyfikatem operatora telewizji satelitarnej.

  • Avatar
    Jan 14, 2024

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